Anche il quotidiano La Repubblica afferma: “L’Italia può e deve uscire dall’EURO”.
Ciò che sta accadendo all’interno dell’Eurozona, è a dir poco incredibile: l’unica realtà solida e con i conti “in regola” è la Germania che continua a creare nuovi posti di lavoro e a far crescere il proprio PIL in maniera costante.
Tantissimi altri Stati, tra cui l’Italia, continuano ad avere grossi problemi economici dovuti soprattutto dalla presenza di una classe politica non all’altezza e dalla moneta unica; secondo Luciano Gallino infatti, noto scrittore italiano, l’EURO avrebbe tagliato la spesa per la protezione sociale, distrutto le varie economie e dimezzato i salari.
Ecco infatti il risultato: ” otto anni di recessione, che hanno provocato la perdita di quasi 300 miliardi di Pil al 2014 rispetto alle previsioni del 2007; 25% di produzione industriale in meno, un mercato del lavoro di cui è difficile dire quale sia l’ aspetto peggiore fra tre milioni di disoccupati, tre-quattro di precari e due o tre di occupati in nero”.
L’Italia, in teoria, dovrebbe essere già fuori dall’Eurozona poichè il rapporto Debito Pubblico/PIL è pari a 138% e la clausola recita che è necessario assestarsi sul 60% massimo.
Anche per questo motivo, Gallino afferma che la procedura da seguire per l’esclusione dalla moneta unica è semplicissima: “Ogni Stato membro può decidere, conformemente alle proprie norme costituzionali, di recedere dall’Unione (paragrafo 1)”.
Quindi lo Stato notifica l’ intenzione al Consiglio europeo che si riunisce e prepara un accordo per confermare l’uscita.
Seppur sia una scelta azzardata, l’attuale situazione è da considerarsi alquanto disastrosa, per cui è necessario che l’Unione Europa aiuti, in qualche maniera, tutti gli Stati che fanno parte della moneta unica.
In caso contrario, probabilmente, si arriverà ad un nuovo default (come quello che la Grecia ha rischiato di subire).