La Rai assume nuovo personale in Italia: ecco come candidarsi.

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La RAI (Radiotelevisione Italiana S.p.A.) è una società concessionaria in esclusiva del servizio pubblico radiotelevisivo in Italia fino al 2016. Inoltre per importanza e grandezza è il quinto gruppo televisivo del continente europeo.
Storia della Rai:

– 1924, nasce a Torino l’Unione Radiofonica Italiana (URI), come Società anonima (ossia società per azioni per le norme del tempo) creata dal primo Ministro delle Comunicazioni d’Italia Costanzo Ciano, e che era una fusione tra la società Radiofono di Guglielmo Marconi e la SIRAC.
– 1928, l’URI viene modificata in Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche (EIAR).

– 1944, dalle rovine del vecchio ente nasce la Radio Audizioni Italiane (RAI), che inizialmente era una Società Idroelettrica Piemontese, ma in seguito le azioni furono acquistate dal Ministero delle Comunicazioni, che divenne presto Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni.
– 1954, inizio delle prime trasmissioni televisive regolari , nello stesso anno la Radio Audizioni Italiane S.p.A. si trasforma in Rai Radiotelevisione Italiana S.p.A.
Oggi la Rai dispone, in ogni capoluogo di regione e provincia autonoma, di una sede dove trasmette quotidianamente i programmi a diffusione regionale.
Mentre le sedi di corrispondenza allì’estero sono: Berlino, Bruxelles, Gerusalemme, Il Cairo, Londra, New York, Parigi, Pechino.

Oggi la Rai è interessata a investire sul futuro, cercando nuovo personale da inserire all’interno dell’azienda, per questo motivo ha realizzato il canale dedicato al “recruitment”, all’interno del quale vi sono informazioni sulle figure ricercate quotidianamente (figure suddivise per settore e mansione specifica).

Prima di inviare i propri dati anagrafici e il c.v., bisognerà registrarsi al sito ufficiale della Rai. Per consultare le offerte lavorative e candidarvi visitate la pagina ufficiale Rai che potete trovare cliccando qua.

5 Commenti

  1. ma non l’avete capito che è un trucco per cercare di beccare chi non paga il pizzo del canone?!?. fra l’altro non ho capito una cosa.. se è diventata una tassa di possesso per l’apparecchio, cosa c’entra la R.A.I.? mah!

  2. La Rai e’ un azienda che rispecchia questo paese….vecchio ed asservito a poteri forti che ci stanno conducendo al baratro…alla non crescita….la Rai e’ gestita(o meglio non gestita) da persone incapaci di fare azienda gente messa li dalla politica solamente per clientelismo basta vedere che e’ sempre fuori dai grandi eventi perche e’ incapace sia di trattare diritti per grandi eventi che produrli….per capire l’inefficienza intellettuale ed aziendale di questi “signori” basta lettere i bandi di corcorso….cercano 30enni laureati e diplomati a cui “regalare” circa mille euro al mese…..ovviamente non attinte nella “gente” normale ma dalle fila del clientelismo politico…..la Rai se vuol fare il salto di qualita’ per prima cosa deve “scaricare” i piu di mille tra dirigenti e funzionari che percepiscono piu di 4000 euro al mese per fare “il nulla”…..poi deve affidarsi a tecnici e professionisti specializzati esterni i quali hanno un bagaglio di conoscenze nell’ambito della produzione televisiva….solamente con una schiera di validi professionisti (gente che lavora per proprie capacita’ e nn per clientela politica)la Rai potra’ ritornare a “far televisione” e ad avere un posto rilevante nel panorama europeo…..quindi via i “raccomandati politici” e spazio ai professionisti meritevoli…..via l’inefficienza e spazio alla professionalita’…,via la mediocrita’ e spazio alla qualita’….solo in questo caso il canone puo essere concepito….

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