Evasione fiscale: la Germania evade molto di più dell’Italia ma nessuno ne parla!
Non è una novità che i vari leader europei spesso si scaglino contro l’Italia usandola come esempio negativo in vari fattori. Uno degli argomenti per cui l’Italia viene indicata come esempio negativo è sicuramente quello dell’evasione fiscale, un tema sempre molto caldo per tutti i Governi che si sono susseguiti negli ultimi anni.
Da sempre e storicamente l’evasione fiscale viene usata in campagna elettorale dai vari partiti come il principale problema che grava sui conti dello Stato ed in Europa l’Italia viene considerata come il primo paese per evasione fiscale. Analizzando i dati, tuttavia, si scopre che in altri Paesi, spesso considerati come esempi positivi, si evadono le tasse in maniera molto più consistente.
E’ il caso della Germania, ad esempio, che si ritrova con un’evasione fiscale di 351 miliardi all’anno, ben più alta di quella italiana che in realtà supera di poco i 300 miliardi.
Il dossier pubblicato dall’Institut der deutschen Wirtschaft riporta i dati del 2017 dove possiamo apprendere che sono ben dieci i milioni di tedeschi che lavorano occasionalmente a nero per non perdere i sussidi per i disoccupati, generando di fatto un’evasione fiscale molto importante. Sono quindi persone che lavorano nei cantieri edili, infermieri, artigiani, operatori per le pulizie, aiutanti vari e parrucchieri, una vera e propria economia parallela che grava sui conti tedeschi e che non viene enfatizzata in maniera giusta.
-
Evasione fiscale in Germania (anno 2017) , fonte IAW, Forbes/Statista : 336 mld EUR
-
Evasione fiscale in Italia (anno 2015) , fonte ISTAT : 207 mld EUR
Ma addirittura secondo alcuni il lavoro a nero sopracitato è un bene per l’economia della Germania: molti negozi infatti potrebbero dover chiudere se costretti a pagare tutte le tasse e i contributi sui loro lavoratori o molte famiglie si potrebbero trovare in gravi difficoltà se costretti a pagare i contributi per un badante per un proprio parente o addirittura molte donne potrebbero totalmente rifiutarsi di lavorare se dovessero perdere eventuali bonus e sussidi che sono riuscite ad ottenere.