Naspi 2021: requisiti di disoccupazione, domanda e importo.
La Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) rappresenta un aiuto economico mensile. Si tratta di una forma di sostegno al reddito riservata ad alcuni cittadini che risiedono, o hanno lavorato, in Italia.
In attesa dei nuovi Concorsi Pubblici 2021 che verranno resi disponibili a breve, oggi parliamo della nuovissima Disoccupazione e di chi può usufruirne: nello specifico, possono beneficiarne coloro che hanno perso involontariamente la propria occupazione riguardante un rapporto di lavoro subordinato. Viene erogata su domanda: per poterla ottenere occorre prima presentare una formale richiesta all’INPS.
Chi può beneficiare della Naspi 2021
Sommario:
- 1 Chi può beneficiare della Naspi 2021
- 2 Naspi 2021: quali sono i requisiti?
- 3 Chi non può ricevere le prestazioni economiche della Naspi 2021?
- 4 La Naspi 2021 è compatibile con il reddito di cittadinanza?
- 5 Come richiedere lo stato di disoccupazione (necessario per la Naspi)?
- 6 Come e quando presentare la domanda per la Naspi 2021?
- 7 Naspi 2021: calcolo e durata
- 8 Che cos’è la domanda di anticipo Naspi?
Chi sono le persone che possono beneficiare della Naspi nel 2021? Di seguito elenchiamo tutti coloro la cui domanda di disoccupazione potrebbe essere accolta se i loro requisiti lo consentono:
- Ex lavoratori che erano titolari di un rapporto di lavoro subordinato che hanno perso involontariamente.
- Chi ha perso involontariamente il lavoro di apprendista.
- Ex soci lavoratori di cooperative con un rapporto di lavoro subordinato che hanno perso involontariamente.
- Chi rientrava nel personale artistico di una società con un rapporto di lavoro subordinato che ha perso involontariamente.
- Chi ha perso involontariamente un lavoro come dipendente a tempo determinato nelle pubbliche amministrazioni.
- Chi era un lavoratore subordinato e ha presentato delle dimissioni per giusta causa.
- Chi ha risolto in maniera consensuale il rapporto lavorativo subordinato in base alla procedura descritta nell’art. 7 della legge 604/66 come modificato dall’art. 1 comma 40 della legge 92/2012.
Naspi 2021: quali sono i requisiti?
Per poter beneficiare della Naspi nel 2021, sono necessari i seguenti requisiti:
- Stato di disoccupazione.
- Almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti all’inizio del periodo di disoccupazione.
- Almeno 30 giornate di lavoro effettivo nei dodici mesi precedenti all’inizio del periodo di disoccupazione.
Infine, è senza dubbio degno di nota il fatto che se il decreto legge 4/2019 aveva reso incompatibile il diritto a beneficiare dell’assegno di ricollocazione da parte di chi percepiva la Naspi, attualmente le cose stanno diversamente.
Ora infatti è nuovamente possibile usufruire di entrambe le prestazioni economiche, qualora se ne abbiano i requisiti. Ciò è stato resto possibile dalla legge di bilancio del 2021.
Chi non può ricevere le prestazioni economiche della Naspi 2021?
Ecco di seguito elencati i soggetti che sono esclusi dal beneficio della Naspi anche in seguito alla perdita involontaria del lavoro:
- I dipendenti delle pubbliche amministrazioni a tempo indeterminato.
- Gli operai agricoli a tempo indeterminato e determinato.
- I lavoratori extracomunitari per lavoro stagionale, per i quali è in vigore una normativa specifica.
La Naspi 2021 è compatibile con il reddito di cittadinanza?
Nel rispetto dei requisiti generali previsti dalla normativa sulla Naspi, anche coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza possono usufruire dell’indennità di disoccupazione.
Naspi e reddito di cittadinanza sono infatti due misure di sostegno al reddito fra loro cumulabili.
Come richiedere lo stato di disoccupazione (necessario per la Naspi)?
Per poter beneficiare della Naspi bisogna ottenere lo stato di disoccupazione.
Questa condizione può essere riconosciuta rilasciando la DID (Dichiarazione di Immediata Disponibilità) e soddisfacendo una delle due seguenti condizioni:
- Non svolgere attività lavorativa sia di tipo subordinato che di tipo autonomo.
- Essere lavoratori e avere un reddito da lavoro che corrisponde a una imposta lorda pari o inferiore alle detrazioni alle quali si ha diritto, in riferimento all’art. 13 del testo unico delle imposte sui redditi.
Il fatto di avere ottenuto lo stato di disoccupazione non significa che necessariamente non si possa più lavorare. L’elemento che determina la condizione con cui poter ottenere lo stato di disoccupazione è infatti un’altra: il reddito percepito.
Il reddito massimo che può essere percepito varia a seconda del tipo di attività svolta:
- La soglia massima è di 8145 euro all’anno per il lavoro dipendente. Viene considerata la retribuzione imponibile ai fini IRPEF.
- La soglia massima è invece di 4800 euro annui per il lavoro autonomo.
La richiesta dello stato di disoccupazione va fatta recandosi al Centro per l’Impiego muniti di alcuni documenti:
- Documento di riconoscimento valido;
- Copia del contratto di lavoro;
- Nel caso delle persone non comunitarie occorre anche il permesso di soggiorno.
Inoltre, per mantenere lo stato di disoccupazione la richiesta va aggiornata ogni anno.
Come e quando presentare la domanda per la Naspi 2021?
La domanda per la Naspi può essere presentata online dal sito dell’INPS, oppure rivolgendosi a un sindacato o a un patronato. Va presentata entro un periodo di 68 giorni a partire da una delle seguenti date:
- La data di cessazione dell’ultimo rapporto di lavoro.
- La data di cessazione del periodo di maternità indennizzata, quando insorto nel corso del rapporto di lavoro in seguito cessato.
- La data di cessazione del periodo di malattia indennizzata o di infortunio/malattia indennizzata dall’INAIL, quando insorti durante il rapporto di lavoro in seguito cessato.
- La data di definizione della vertenza sindacale o la data di notifica della sentenza del giudice.
- Il trentesimo giorno successivo alla data di cessazione causata da un licenziamento per giusta causa.
- La data in cui termina il periodo relativo alla indennità di mancato preavviso ragguagliato a giornate.
Per quanto riguarda la data di cessazione dell’ultimo rapporto di lavoro, In questo caso però, il termine può eventualmente rimanere sospeso se si verifica uno dei seguenti eventi:
- Maternità indennizzabile, nel caso in cui si verifichi nel corso dei 68 giorni.
- Malattia comune indennizzabile oppure infortunio o malattia sul lavoro indennizzabile dall’INAIL, nel caso in cui si verifichi entro 60 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro.
Naspi 2021: calcolo e durata
Come fare a sapere quale sarà l’importo di una specifica Naspi? Per riuscirci, bisogna prima effettuare i seguenti calcoli:
- Trovare il dato del totale delle retribuzioni imponibili (tassabili) ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni.
- Trovare il dato del totale di settimane contributive (in cui sono stati versati i contributi) negli ultimi quattro anni.
- Dividere il totale delle retribuzioni per il totale delle settimane contributive.
- Moltiplicare il valore ottenuto per il numero 4,33.
Se il valore della retribuzione mensile risultante fosse pari o inferiore a 1221,44 euro, allora l’importo della Naspi corrisponderà al 75% della stessa retribuzione mensile.
Se invece la retribuzione mensile fosse superiore a 1221,44 euro, allora al già citato 75% sarà aggiunto un ulteriore importo, che sarà pari al 25% del differenziale tra la retribuzione mensile e l’importo corrispondente al 75% della retribuzione mensile.
La Naspi viene pagata ogni mese, per un numero di settimane pari alla metà del numero di settimane contributive degli ultimi 4 anni.
Per il calcolo della durata non vanno considerati gli eventuali periodi di contribuzione che hanno già dato luogo a precedenti prestazioni economiche per disoccupazione.
Che cos’è la domanda di anticipo Naspi?
La domanda di anticipo Naspi permette di ricevere il denaro spettante in un’unica soluzione.
Si tratta di una possibilità riservata alle persone aventi diritto alla Naspi che intendono avviare un’attività, con apertura di partita IVA, di lavoratore autonomo.
Possono richiederla anche coloro che vogliono avviare un’attività in forma societaria, a patto di svolgere anche un’attività di lavoro autonomo o di impresa per tale società.