Bonus pellet: ecco di cosa si tratta e come ottenerlo.
Il pellet si era rivelato un ottimo affare per riscaldare le proprie case, una vera occasione che ha permesso a molti di installare stufe ed altri sistemi di riscaldamento con questo combustibile a prezzi ragionevoli, evitando quindi le stangate delle bollette.
Tutto questo era valido fino a che non è iniziata la guerra tra Russia ed Ucraina che, portando grandissimi aumenti al costo del gas, ha fatto riversare tutti all’acquisto di pellet, generando di conseguenza un aumento di prezzi, non si sa se per speculazione o per reali aumenti dei costi di produzione.
Sembra però in arrivo una buona notizia per tutto il settore del legno e dell’energia: nella nuova manovra finanziaria introdotta dal Governo presieduto da Giorgia Meloni, prevede una riduzione dell’aliquota iva sul pellet. Tale modifica è stata già ratificata, in quanto la legge finanziaria 2023 è stata già rivista dal Senato e pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
La modifica prevede una riduzione dell’IVA dal 22% al 10% per tutto il 2023, una misura che andrà ad aiutare soprattutto le famiglie in difficoltà. Con questo sconto, infatti, il costo del pellet riceve un forte abbassamento dei prezzi, una misura storica che porta un’iniezione di fiducia per tutti gli operatori del settore e soprattutto un sospiro di sollievo per tutti coloro che utilizzano il pellet per il proprio riscaldamento domestico e si erano visti in crisi dopo i recenti e clamorosi rincari.
Prima di questa manovra, infatti, l’Italia aveva l’aliquota IVA più alta per il pellet, in seguito all’aumento introdotto nel 2015 che aveva portato l’iva dal 10% all’attuale 22%. Ma nonostante anche i recenti rincari, il pellet risulta essere il combustibile più usato per il riscaldamento domestico, con un prezzo comunque non paragonabile al gas metano che sta distruggendo le famiglie italiane e non solo.
Con la guerra tra Russia e Ucraina, infatti, il gas ha avuto un aumento in un anno passando da 8,219 € per mWh a 231,736€ a mWh, un aumento che sta avendo ripercussioni su tutto l’intero sistema economico, in quanto incide in maniera catastrofica sulle famiglie e sulle imprese, fino ai prodotti che arrivano nei supermercati.
Per il pellet invece l’aumento è stato incisivo, ma più contenuto: un sacchetto da 15 kg, infatti, è triplicato di prezzo rispetto ai quattro euro dello scorso anno. Con l’acquisto di un sacchetto, quindi, si spendono 15 euro, che, tolta l’iva, scende ad un prezzo di 12,30 euro. Se applichiamo la nuova IVA al costo attuale, un sacchetto di pellet viene a costare circa 13,50 euro, con la diminuzione di 1,50 euro per sacchetto. Il risparmio non sembra essere chissà cosa, ma facendo una proiezione su base stagionale di consumo di pellet, per 35 sacchi si possono risparmiare fino a 45 euro. Tale riduzione non andrà richiesta, la riduzione dell’IVA riguarda il prezzo del sacchetto acquistabile direttamente sul mercato.
Il Governo ha sottolineato che l’intervento avrà una durata per tutto il 2023, in aiuto delle famiglie italiane in difficoltà, e non sono esclusi prolungamenti futuri. Ma tale riduzione non darà vantaggi solo alle famiglie, ma anche all’intero comparto industriale che si basa sul pellet. Si calcola inoltre che questa riduzione possa giovare anche ai lavoratori: il pellet attualmente impiega circa 42.000 lavoratori di cui circa la metà si impegnano direttamente nella produzione e nella distribuzione della biomassa.
Sono stati confermati anche gli incentivi per le stufe a pellet, attraverso due modalità:
- ecobonus che prevede una detrazione fiscale del 65% fino ad un massimo di 30.000 euro per interventi di riqualificazione energetica per immobili già iscritti al catasto o con pratica di iscrizione in corso
- bonus mobili del 50% nel caso di ristrutturazione edilizia fino ad un massimo di 96.000 euro, con la condizione però che la stufa presenti un rendimento energetico non inferiore al 70%