Chi usa i permessi della Legge 104 non per assistere il disabile viene licenziato.

La Cassazione si è pronunciata contro gli abusi da parte dei dipendenti sui permessi concessi dalla legge 104.

legge 104

E’ risaputo che la legge 104 permette ai dipendenti di poter usufruire di alcuni permessi e privilegi per poter assistere un parente disabile, ma, come spesso succede in Italia, vi sono degli abusi. Sono infatti decine le notizie di dipendenti presi in castagna in una gita fuoriporta o in giro con gli amici durante un permesso 104.

Con tale sentenza, di fatto, si sancisce la rottura della fiducia con il datore di lavoro in caso di abuso di permessi 104, ed è quindi giustificato il recesso del rapporto di lavoro. Le aziende possono quindi eventualmente controllare un dipendente e vedere se il permesso legge 104 è preso in maniera giusta oppure per poter usufruire di un giorno di ferie pagato.

Si tratta di una sentenza storica, se vogliamo anche giusta, poichè per colpa di coloro che abusano, spesso molti dipendenti non riescono ad ottenere i medesimi permessi per scopi nobili e giusti. Il dipendente protagonista della sentenza protagonista dell’articolo è stato licenziato in quanto accusato di “abuso di diritto”, una frase molto forte che non permette alcun ripensamento.

Ricordiamo che coloro che abusano dei permessi della legge 104 ricadono sulla collettività, in quanto il datore di lavoro che paga il permesso retribuito non fa altro che anticipare la retribuzione, che poi viene saldata dall’INPS.

51 Commenti

  1. una mia amica prendeva 3 gg 104,
    2 gg ferie e andava in vacanza, al mese lavorara 3 settimane e una di ferie….bello vero???

    1. Chiedo scusa visto che ci troviamo avrei bisogno di un consiglio. In seguito a un incidente stradale in moto nell’anno 2011 ho riportato varie problematiche tra cui frattura scomposta della tibia perone varie escoriazioni in varie parti del corpo vari tagli in varie parti del corpo frattura osseo scafoide polso distaccamento dei nervi plesso brachiale con conseguenza paralisi arto sx superiore, nell’anno 2014 decisi di fare domanda d’invalidità civile dove mi hanno riconosciuto solo il 60×100 dopo di che mi sono affidato a un padronato uninamente a un loro legale di fiducia dove hanno fatto ricorso per la domanda in questione chiedendo oltre l’invalidità anche la legge 104 ma da come ho appena letto riguarda solo per chi ha un familiare da accudire ma non me che vivo solo, allora mi chiedo per quale motivo questo legale ha chiesto che mi applicasse la legge 104? Ce qualcuno che mi potrebbe dare una mano un consiglio per questa situazione???

      1. Mio marito ha la 104 e lavora ma quando va a fare visite,la radioterapia o la chemio usufruisce lui della 104.

      2. assolutamente falso…la legge 104 è nata per il disabile e non per i familiari……quindi dove la persona disabile sia un lavoratore , quest’ulyimo ha tutti i diritti che la legge concede. qualora il disabile sia a casa allettato o quant’altro è lui che sceglie il parente che si vuole far assistere e quindi tale parente avra dei diritti dalla legge ma soprattutto tanti obblighi ……

        1. Questa sentenza servirà solo a non riconoscere la L. 104.
          Di pochi casi si fa “DI TUTTA L’ERBA UN FASCIO”.
          Chi segue davvero un disabile e lo fa sempre, non merita di essere anche controllato a distanza. Come se fossimo ai domiciliari. I controlli dovrebbe farli l’INPS e non gli investigatori che sono pagati dal padrone (chissà come costruiscono le prove)…..
          Comunque tutto ciò servirà solo a tagliare i DIRITTI a chi davvero ne ha bisogno, con la scusa dei furbetti di turno.
          Per il pubblico impiego poi, considerati i soliti FANNULLONI e in queste pagine anche i “FURBETTI”,voglio ricordare che in questa allerta da Corona Virus, stanno lavorando senza sosta, con turni allucinanti perchè sottoorganico. Io lavoro nel privato dove i FURBETTI sono sempre coperti….

      3. I benefici della l. 104 a titolo personale ti permette riduzione del lavoro giornaliero, basta chiederlo all’azienda documentando la propria invalidità.

    2. Io ho una coll che quasi giornalmente prende 2 ore di l 104 per andare a casa a fare le faccende o dal parrucchiere dato che abita vicino al posto di lavoro ed e capitatob per ben due volte in 4 mesi che sbagliasse a contare le ore e ne facesse di più di quelle consentite nel mese e volete sapere come a recuperato le ore fatte in più si e fermata oltre l orario seduta ad aspettare che passasse il tempo ho segnalato questo fatto alla mia diretta superiore e la risposta e stata “cosa volevi che facessi” mi sono sentita presa in giro dimenticavo siamo entrambi dipendenti statali e ci tengo a dire che nel pubblico impiego non siamo tutti così

    3. Per favore qualcuno sa se esiste una percentuale massima consentita di lavoratori con permesso 104 che possono essere presenti sullo stesso posto di lavoro?
      Ovvero il mio caso: siamo tre infermieri che lavorano nellostesso servizio territoriale dell’USL – i miei 2 colleghi si assentano per 3 gg. al mese + 2-3 gg di congedo, se poi c’e da fare anche aggiornamento obbligatorio, allora siamo al delirio totale, quando devo prendere un giorno di congedo devo cercare i buchi sul turno per potermi assentare. In pratica sul posto di lavoro ci sono il 66% della forza lavoro con permesso 104, credo che l’azienda dovrebbe inserire un nuovo dipendente per agevolarmi ma non riesco a trovare niente di legiferato in merito, grazie se potete darmi qualche dritta

    1. te la pigli in….tesoro noi che l’abbiamo personale siamo più controllati…..spero che tutto qsto vada veramente in porto é una vergogna….come le 104 cumulati nn si può sentire eppure sapessi qnti sino a farsi i cavoletti loro e magari qsto diritto viene tolto a chi ne ha bisogno veramente. VERGOGNOSO

    2. Tante persone hanno veramente necessità..ma profitratrici impiegate delle aziende private,si fanno vsccanzze 2 settimane minimo al anno..moppure e diventato moderno termine volontariato..ma per carità…

  2. Cmq mi rivolgo a quanti hanno commentato per il pubblico impiego.
    Sono un dipendente privato e anche nel privato ci si abusa della legge 104. Non sarebbe ora di smetterla con stima permessi fasulli?

    1. Io lavoro nel pubblico e purtroppo usufruisco della legge 104 e vi assicuro che un disabile non lo assisti solo 3 gg. al mese! Ma 365 all’anno.!!!! Tutti puntano il dito su quei 3 giorni (a volte a giusta ragione!) Ma nessuno pensa agli altri 27 di lavoro e assistenza a domicilio. Guardiamo anche alle persone che vanno in palestra quando sono in malattia!

      1. KSP ITALIA

        KSP Italia > Blog > Legge 104, i permessi anche per il riposo?

        Legge 104, i permessi anche per il riposo?

        Si è tornato a parlare di recente dei benefici offerti dalla Legge 104/92. Sul punto la Corte di Cassazione ha specificato la distinzione tra ferie e permessi retribuiti facendo inoltre chiarezza su un aspetto: questi ultimi possono servire anche per riposarsi dall’assistenza. Ma con dei limiti, molto rigidi.

        La norma, come si sa, offre la possibilità di usufruire di alcuni permessi retribuiti al lavoratore che debba assistere un familiare con handicap in situazione di gravità. Intorno alla legge, nel tempo, si sono sviluppate controversie su varie questioni. Prima tra tutte quella relativa al concetto di “assistenza” e se per essa debba intendersi obbligatoriamente l’assistenza diretta o anche le attività di supporto all’assistito ma che possono essere compiute anche non in sua presenza.

        Si pensi, ad esempio, al disbrigo di pratiche burocratiche e spese di vario genere. Sul punto è intervenuta di recente la Corte di Cassazione che, nella sentenza 23 dicembre 2016 n.3209, ha affrontato nuovamente la natura dei permessi ex Legge 104 fornendo una nuova lettura chiarificatrice.

        Il caso di specie era quello di una lavoratrice che era stata condannata per truffa per aver utilizzato i tre giorni di permesso per fare un viaggio all’estero senza il parente disabile. La Corte di Cassazione ha rigettato la difesa della donna, che aveva portato una lettura dei giorni di permesso come giorni che potessero servire, oltre ad assistere la persona con handicap anche a “recuperare le energie” proprio a causa del lavoro di assistenza.

        Come detto, la Corte ha rigettato questa lettura dei tre giorni di permesso come “tre giorni feriali di libertà”, allo stesso tempo ha anche fatto delle precisazioni interessanti sulla natura e lo scopo dei permessi. La Corte ha ricordato come l’interesse primario della Legge 104/92 è quello di assicurare la continuità nell’assistenza al disabile che si realizzino in ambito familiare, attraverso anche una serie di benefici a favore delle persone che se ne prendono cura.

        In questa ottica, si legge nella sentenza, i permessi lavorativi sono soggetti ad una duplice lettura, e vengono concessi per consentire al lavoratore di prestare la propria assistenza e per consentire al lavoratore, che con abnegazione dedica tutto il suo tempo al familiare con handicap, di ritagliarsi un breve spazio di tempo per provvedere ai propri bisogni ed esigenze personali.

        Cosa significa? Che i permessi possono essere anche utili a recuperare le energie e quindi a riposarsi, ma va comunque ricordato – e lo fa proprio la sentenza – che i permessi non possono e non devono essere considerati come giorni di ferie, ma solo come un’agevolazione che il legislatore ha concesso a chi si è fatto carico di un gravoso compito. Il lavoratore che usufruisce dei permessi, quindi, risponderà di truffa nel caso in cui, avendo ottenuto il beneficio, utilizzi i giorni di permesso per recarsi in viaggio di piacere non prestando, quindi, alcuna assistenza.
        Quindi, non è consentito fare viaggi di piacere, ma riposarsi si,poiché un caregiver, dopo la giornata lavorativa, torna a casa e si occupa del familiare con disabilità, che è un un impegno gravoso. Il caregiver si occupa tutti i giorni della persona affetta da disabilità, quindi non vedo lo scandalo se utilizza i 3 giorni di 104 per riposarsi

    2. Certo..Forse voi non capite perché non avete un disabile a casa…Vi farei provare a voi a lavorare e accudire una persona malata, ma come sempre vengono tutti processati invece di punire seriamente a chi fa il furbo..

      1. Bravo, concordo in pieno. Troppo facile, sparare a zero, senza nemmeno sapere cosa significhi essere un caregiver,tornare a casa, dopo una dura giornata lavorativa, e occuparsi, con amore ed impegno, del proprio familiare, verso cui sono rivolti tutti i pensieri ,le ansie,le angosce; e questo succede per 365 giorni all’anno;quindi, non vedo nulla di scandaloso, se ,per 3 giorni al mese, io possa dedicare un po di tempo per riposarmi, non dico per fare un viaggio di piacere, ma riposarsi, anche stando tutta la giornata in casa ,su un divano, e leggere un libro, in maniera spensierata. Troppo facile, giudicare gli altri, senza vivere una dura realtà come quella che viviamo quotidianamente, noi caregiver

  3. Scusate ma tanto casino x la legge 104 e per chi ne usufruisce, intanto premetto che con questa legge si assiste un familiare e pertanto non ci si dovrebbe lamentare,poi sembra giusto il licenziamento nel caso si facciano atti di furbizia,la legge è stata applicata x il bisogno di assistenza e non x fare i propri comodi (e poi ci lamentiamo dei politici) dipendenti pubblici e privati vengono comunque pagati in quei tre gg x la 104 ma,un artigiano,commerciante o libero professionista quando fa assistenza e non solo x tre gg come su citato da un altro signore chi lo paga???? Domanda. Allora,se vogliamo che l’Italia cambi iniziamo a cambiare prima noi italiani,siamo l’esempio ai nostri figli e forse un giorno si ritroveranno una nazione con più valori e meno truffatori.

    1. quindi io che ho la 104, vengo trovato all guida della mia suto per andare in farmacia a prendere i farmaci per mio padrecinvalido vengo licenziato? poi torno con un bazooka e licenzio io il giudice

      1. Rinuncerei volentieri alla 104, anzi, ci aggiungerei 5 anni della mia vita, affinché mia sorella stesse bene.
        Attenzione a sparare sulla croce rossa…

    2. Be potrebbe essere vero che c’è qualcuno che ne abusa ma la maggior parte di chi è titolare di 104 nn l’avrebbe voluta. Poi nn dimenticatevi che che nella maggio parte di queste persone che abusano della 104 sono d’accordo con il datore di lavoro che x proprio interesse la legge la da a sua convenienza,sapendo che il proprio dipende nn si occupa del malato. Qui dovrebbe essere l’INPS che indaghi è prendere provvedimenti più che contro il lavoratore contro il datore di lavoro, e se ha qualche forma di convenzione gli si dovrebbe essere tolta. Pensate che la delinquenza inizia sempre dall’alto.

    3. La legge 104 prevede che chi ne usufruisce, possa anche prendere queste 3 giornate per riposarsi, non dico fare viaggi di piacere, ma riposarsi, tipo stare sul divano e leggere comodamente un libro, perché, nel caso non lo sapessi, il caregiver, dopo aver terminato la propria giornata lavorativa, arrivato a casa, si occupa del proprio familiare con disabilità (e, a giudicare dal di fuori, siamo tutti bravi, ma provate a viverlo sulla vostra pelle, cosa significhi essere un caregiver)per 365 giorni all’anno;trovi sia così scandaloso, quindi, se per tre giorni al mese, io possa anche dedicare un po’ di tempo a me stesso, magari anche per recuperare le energie?

  4. I permessi Legge 104 spettano anche se il parente invalido ha un/a badante convivente. Da ciò si evince che il concetto di assistenza ha una sua elasticità, della quale,però non si deve abusare. Ad esempio, è lecito provvedere alla spesa alimentare e domestica dell’assistito.O alle ricette mediche o ai farmaci, ecc.
    È invece abuso l’utilizzo dei permessi per le proprie “esigenze” personali.

  5. Esiste, mi sembra una circolare inps che specifichi che la legge 104 non è esclusivamente x assistenza, ma ipotesi, se si fosse fatta assistenza x una notte ad un disabile, la circolare dice che posso usufruire di un gg x poter recuperare l assistenza notturna, x recuperare lo stress psicologico (magari andando in palestra x un ora) certo non per andare in vacanza, poi sta sempre al Buon senso di chi ne usufruisce

    1. Infatti, la legge 104 prevede che chi ne usufruisce, possa utilizzare questi giorni per riposarsi e recuperare energie, non dico andare in vacanza, ma riposarsi su un divano e leggere un libro

  6. ?bisogna fare attenzione a queste notizie che fanno tanto rumore per un episodio unico perché troppo spesso vengono usate solo per spargere fango per avere poi la scusa giusta per poter togliere i diritti a tanti… i nostri permessi li vorrebbero tutti ma nessuno vorrebbe le nostre malattie…tanta invidia senza sensibilità

    1. KSP ITALIA

      KSP Italia > Blog > Legge 104, i permessi anche per il riposo?

      Legge 104, i permessi anche per il riposo?

      Si è tornato a parlare di recente dei benefici offerti dalla Legge 104/92. Sul punto la Corte di Cassazione ha specificato la distinzione tra ferie e permessi retribuiti facendo inoltre chiarezza su un aspetto: questi ultimi possono servire anche per riposarsi dall’assistenza. Ma con dei limiti, molto rigidi.

      La norma, come si sa, offre la possibilità di usufruire di alcuni permessi retribuiti al lavoratore che debba assistere un familiare con handicap in situazione di gravità. Intorno alla legge, nel tempo, si sono sviluppate controversie su varie questioni. Prima tra tutte quella relativa al concetto di “assistenza” e se per essa debba intendersi obbligatoriamente l’assistenza diretta o anche le attività di supporto all’assistito ma che possono essere compiute anche non in sua presenza.

      Si pensi, ad esempio, al disbrigo di pratiche burocratiche e spese di vario genere. Sul punto è intervenuta di recente la Corte di Cassazione che, nella sentenza 23 dicembre 2016 n.3209, ha affrontato nuovamente la natura dei permessi ex Legge 104 fornendo una nuova lettura chiarificatrice.

      Il caso di specie era quello di una lavoratrice che era stata condannata per truffa per aver utilizzato i tre giorni di permesso per fare un viaggio all’estero senza il parente disabile. La Corte di Cassazione ha rigettato la difesa della donna, che aveva portato una lettura dei giorni di permesso come giorni che potessero servire, oltre ad assistere la persona con handicap anche a “recuperare le energie” proprio a causa del lavoro di assistenza.

      Come detto, la Corte ha rigettato questa lettura dei tre giorni di permesso come “tre giorni feriali di libertà”, allo stesso tempo ha anche fatto delle precisazioni interessanti sulla natura e lo scopo dei permessi. La Corte ha ricordato come l’interesse primario della Legge 104/92 è quello di assicurare la continuità nell’assistenza al disabile che si realizzino in ambito familiare, attraverso anche una serie di benefici a favore delle persone che se ne prendono cura.

      In questa ottica, si legge nella sentenza, i permessi lavorativi sono soggetti ad una duplice lettura, e vengono concessi per consentire al lavoratore di prestare la propria assistenza e per consentire al lavoratore, che con abnegazione dedica tutto il suo tempo al familiare con handicap, di ritagliarsi un breve spazio di tempo per provvedere ai propri bisogni ed esigenze personali.

      Cosa significa? Che i permessi possono essere anche utili a recuperare le energie e quindi a riposarsi, ma va comunque ricordato – e lo fa proprio la sentenza – che i permessi non possono e non devono essere considerati come giorni di ferie, ma solo come un’agevolazione che il legislatore ha concesso a chi si è fatto carico di un gravoso compito. Il lavoratore che usufruisce dei permessi, quindi, risponderà di truffa nel caso in cui, avendo ottenuto il beneficio, utilizzi i giorni di permesso per recarsi in viaggio di piacere non prestando, quindi, alcuna assistenza.

      Hai detto giusto, i nostri permessi li vorrebbero tutti, ma le malattie dei nostri cari, no. Facile giudicare, quando non si vive sulla propria pelle, una situazione di gravità, legata ad una persona a cui si vuole bene

  7. Siamo solo un popolo di ipocriti si lamenta solo chi non ha la 104 perché non ha la sfortuna/fortuna di avere quei 3giorni al mese! Ma mi chiedo quale è il vostro problema che vi fa così rodere il fegato visto che non viene tolto nulla agli altri dipendenti pubblici. Come siamo bravi a guardare gli altri, se impiegassimo tutte queste forze a fare il nostro dovere sarebbe già perfetto

  8. Ho usufruito della l. 104, purtroppo. Sono un pubblico dipendente e ho assistito mia madre, convivente, per diversi anni. Sicuramente è stato un sollievo poter contare su 3 giorni al mese anche se, in caso di patologie particolarmente invalidanti, non bastano di certo. A volte ho assistito a mesi di permesso straordinario di colleghi nei mesi estivi, solo in quelli, e sistematicamente ogni anno. Ed era grande il rammarico per me che assistevo davvero una persona cara. La l.104 è uno strumento importante e non è giusto che ne venga svilito il senso da parte di quelli, spero pochi, che ne approfittano. Sia nel privato che nel pubblico esiste uno ius vigilandi del datore di lavoro sui dipendenti. E certamente il datore di lavoro di buon senso capisce quando si perpetrano abusi. Credo che in quel momento sarebbe sensato intervenire… richiamando il lavoratore al buon senso ed alla correttezza, anche nel rispetto dei colleghi, oltre che naturalmente della legge.

    1. Hai perfettamente ragione, qualcuno dimentica che noi ci sostituiamo allo Stato che non puo o vuole organizzare centri di aiuto ai disabili gravi di cui parliamo. Cio neppure per mezza giornata ed i fammiliari tutti a garantire per il ppssibile un livello di assistenza 24 h su 24 h senza risparmio. Chi non sa tacesse.

  9. Credo che dopo le opportune veriche sia giusto togliere i 3 giorni ai tanti furbi e parassiti e darne 6 a chi ne ha realmente bisogno, purtropo il nostro e un paese profondamente incivile dove spesso truffare il prossimo é un obbiettivo irrinunciabile.

  10. Auguro un disabile ad ogni famiglia così per toccare con mano che significa vivere ogni santo giorno essendo costretti a lavorare per necessità con i sensi di colpa per sottrarre tempo al proprio figlio bisognoso di cure e sorveglianza in ogni momento ed ogni ambito della vita (mai sentito parlare di “care giver”) in un paese privo letteralmente di tutto e in cui le spese sono a totale carico della famiglia, l’ansia di non esserci o non poter arrivare in tempo se accade qualcosa di grave, il senso di impotenza e inadeguatezza per non riuscire a conciliare tutto…chi non sa taccia almeno per decenza! In ogni paese civile il “care giver” percepisce regolare stipendio e disabili sono perfettamente integrati…noi dobbiamo anche chiedere scusa se esistiamo…

    1. Vero. Io mi sono sentita dire dal mio datore di lavoro che i miei permessi 104 sono un danno perl azienda, e il congedo parentale l estate, è perché mio figlio non va a scuola l estate. , È un grande danno per la azienda. Quest anno non ho preso

    2. Hai perfettamente ragione, almeno hai fatto capire al redattore Dell’ articolo che i privilegi che elencava all’ inizio dell’ articolo Sono assolutamente inesistenti grazie coraggio….

      1. … Il branco non si smentisce mai… Chi usufruisce della 104 senz’altro produce un risparmio sociale… La 104 è una goccia nell’oceano del welfare… Finitela.

  11. Io ve lo auguro a tutti un bel figlio disabile e poi ne riparliamo!

  12. Per chi ne ha veramente bisogno 18 ore di 104 non risolvono nulla soprattutto per chi è solo come me nel dover assistere mio marito perché non è l’assistenza pura e semplice per quello c’è la badante ma per tutto ciò che gira intorno …medico, distretto, Asl per la nutrizione, CUP, farmacia, buste paga per badanti ecc ecc…ma del resto chi non ci passa chiacchiera a vuoto. Piuttosto preoccupiamoci di snellire certe procedure burocratiche che portano via tempo a chi ha ben altro da fare…

  13. Per chi ha un disabile in casa certo non bastano tre giorni al mese ma trenta giorni al mese io ho mia moglie disabile ee mi prende tutto il mio tempo

  14. Il problema del datore di lavoro è che dovrebbe assumere un investigatore privato per acquisire prove certe dell’abuso, per poi trovare un giudice che ti dice che il lavoratore poteva starsene in giro a passeggio per riprendersi dallo stress di aver assistito il parente. La legge è come sempre ambigua e pertanto si presta a libere interpretazioni.

  15. Eccerto per decenni tutti i vari centoquattroman se la sono spassata e proprio ora che a breve toccherebbe a me iniziano a parlarne… questa è sfiga!!!!

  16. Rispetto e fiducia x chi ha purtroppo un disabile in famiglia,ma di abusi ce ne sono a gogo’detto questo oltre al buonsenso ci vogliono controlli mirati e sanzioni certe il resto è dettato dal buonsenso e dal senso di civico di ognuno di noi

  17. Ma guarda a che cazzo ste sta attacca sto stato di merda invece di pensare ad altro maledetti porci zozzi per colpa vostra tutto va male ce magnate su tutto

  18. la legge 104 non e’ un privilegio concesso al dipendente ma un ‘ opportunita’ offerta per la necessita’ di dover provvedere all’ accudimento del familiare diversamente abile e solo chi ce l” ha sa cosa vuol dire , per questo auguro a tutti di avere presto lo stesso privilegio . Quanto ai commenti spropositati ed ai giudizi facili suggerisco di evitarli si ritorcono sempre contro chi li fa.Per il resto guardate voi stessi prima di puntare il dito contro gli altri , starete meglio voi e chi e’ oggetto delle vostre stupide critiche .

  19. a tutti coloro che non sono d’accordo rispondo che quando avevo mio figlio malato e dovevamo andare spesso a roma l’ex azienda di mio marito per giustificare la legge 104 voleva che gli portasse il certificato dell’ospedale Anno 1986/87.E
    Mio marito ha preferito prendere le ferie.Oggi nella mia azienda privata dove lavoro ne fanno un’abuso stranamente dal venerdi al lunedi c’è chi addirittura a la 104 del cognato e si fa ogni fine mese tre giorni di SPA. non è detto che la 104 si debba usare a proprio uso ma si deve usare x la persona invalida e stare con lei h.24

  20. Non capisco le persone che la prendono sul personale, se siete tranquilli di utilizzare la 104 nel rispetto della legge e per bisogno reale non dovete temere nell’articolo si parla dei “furbetti” e credo che tutti ne conosciamo almeno uno questo sia nel privato che nel pubblico impiego.E’ una legge giusta ma che viene usata male e spesso per allungare il fine settimana.La perdita del posto del lavoro è il minimo la gente che si comporta in questo modo è un danno per tutti.

  21. Ma piuttosto che dare in testa alla Legge 104 su chi usufruisce e come a spese nostre, ma perchè non concentriamo i nostri lamenti sul parlamento italiano e europeo dove molti ministri e onorevoli non fanno presenze e loro lavoro e sono sempre a spese nostre??? Cosè la solita GUERRA TRA POVERI???Chi si lamenta, aziende comprese, provinino loro ad accudire un disabile! Loro finito l’ora di lavoro vanno a spasso, si riposano, si organizzano uscite. Ma noi coi nostri disabili, finito l’orario di lavoro, torniamo a casa e continuiamo a lavorare per loro che hanno bisogno. Se uno prende un giorno di 104 per riposare non ha tutti i diritti di farlo? Oppure legare in un letto il disabile e andare in centro a fare shopping??? Ma che mentalità avete? Condannare una persona con la sua famiglia condannata al dolore e sacrifici nel lavere, puklire, sfamare, accudire in tutto e per tutto i nostri disabili anzichè scagliarsi contro chi ha generato quest’odio contro chi usufruisce dei 3 giorni di Legge 104. Non è forse colpa delle commissioni che le rilasciano ai finti disabili? Non è forse un sistema di clientelismo concedere facilmente la disabilità? Allora SVEGLIAMOCI e condanniamo le giuste persone che alle spalle di chi ne usufruisce, fa i cavoli suoi!!!

  22. Guarda caso sono tutti dipendenti statali i beneficiari della 104…

  23. Be potrebbe essere vero che c’è qualcuno che ne abusa ma la maggior parte di chi è titolare di 104 nn l’avrebbe voluta. Poi nn dimenticatevi che che nella maggio parte di queste persone che abusano della 104 sono d’accordo con il datore di lavoro che x proprio interesse la legge la da a sua convenienza,sapendo che il proprio dipende nn si occupa del malato. Qui dovrebbe essere l’INPS che indaghi è prendere provvedimenti più che contro il lavoratore contro il datore di lavoro, e se ha qualche forma di convenzione gli si dovrebbe essere tolta. Pensate che la delinquenza inizia sempre dall’alto.

  24. E’assolutamente assurdo stare col disabile 24 ore per avere un contributo di 8 ore.L’assistenza dovrebbe coprire solo la fascia del turno di lavoro.

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