La Chiesa ospita i profughi, ma Giovanni continua a dormire in auto da 4 anni.

giovanni vive in auto

Clamorosa la storia di Giovanni, 46 anni, che da 4 anni a questa parte dorme in macchina poiché senza lavoro e senza casa. E non può non far clamore questa storia quando proprio ultimamente, a causa delle ondate di migranti e profughi che accoglie la penisola ogni giorno, anche la chiesa seguendo le parole del Santo Padre ha deciso di dare una mano accogliendo i profughi.

L’aiuto della chiesa è di sicuro positivo in quanto da un posto ai meno fortunati per vivere in modo umano e non come nel paese da cui scappano. Ma come mai, per esempio, il parroco di Avezzano, città dove “abita” Giovanni, non lo accoglie come fa con i migranti? C’è sempre bisogno di qualcuno ai piani alti, come il Papa, che deve dire come ci si deve muovere anche di fronte a casi eclatanti come questo?

Giovanni si trova costretto a elemosinare un pasto ogni giorno e fino a poco tempo fa aveva trovato un posto in una casa di Accoglienza che però non ha potuto garantirgli una permanenza prolungata. Sta di fatto che il compito principale della chiesa dovrebbe essere quello di accogliere e proteggere chi ha bisogno: che siano profughi o italiani poco importa, non c’è differenza.

Il parroco riuscirà ad accogliere Giovanni nella sua parrocchia? Riuscirà a garantirgli un rifugio, cibo e un vivere che si possa definire tale? Se la decisione tardasse ad arrivare Giovanni sarà costretto a passare un altro inverno nella sua automobile.
Speriamo vivamente che intervenga il Papa o un’alta carica istituzionale al fine di rendere la vita di Giovanni migliore e, soprattutto, caratterizzata dalla presenza di un alloggio dove poter passare l’inverno.
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