La contraffazione ha spazzato via più di 50.000 posti di lavoro in Italia.
Secondo alcune stime, il mercato della contraffazione in Europa occupa il 5% del valore delle importazioni e porta un danno di mancate vendite che arriva quasi a 100 miliardi di euro ogni anno.
Le stime sono state curate dall’Agenzia dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale EUIPO e dalle analisi di tale società si è potuto osservare come questi dati vadano a danneggiare le imprese più produttive ed innovative, con settori colpiti come quello dell’abbigliamento, pelletteria, farmaci, smartphone e cosmetici.
Il mercato della contraffazione porta anche grossi danni ai posti di lavoro: grazie a questa piaga mondiale sono stati persi 454.000 posti di lavoro, di cui 52.705 nella sola Italia, una delle più colpite da questo triste fenomeno.
L’EUIPO ha fatto anche un interessante calcolo: il mercato della contraffazione costa ben 142 euro ad ogni cittadino europeo. Come detto, le aziende più danneggiate sono quelle più innovative, le stesse che possiedono circa il 28% dell’occupazione globale e sono responsabili del 42% del PIL Europeo. Per tali ragioni l’Unione Europea sta prendendo molto a cuore il problema della contraffazione, in quanto secondo le stime e i dati OCSE, tale fenomeno è in costante aumento e potrebbe portare ulteriori danni, anche per colpa della crisi economica che porta numerose persone a comprare prodotti contraffatti per poter risparmiare qualcosa in più.
Il Vicedirettore dell’Osservatorio Europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale, Andrea di Carlo ha commentato il fenomeno: “purtroppo il mercato della contraffazione viene combattuto in maniera forte solo se c’è la criminalità organizzata di mezzo, purtroppo verso le persone “normali” vi sono solo sanzioni lievi, speriamo quindi che vengano riformate le principali leggi per combattere il fenomeno”.