L’Unione Europea approva il prelievo forzoso bancario.

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Unione Bancaria Europea, un compromesso che puzza di vittoria per le stesse banche del Vecchio Continente: Infatti, mentre sembrava giungere ad una fine scontata, che avrebbe scosso ulteriormente i mercati europei, il Consiglio in collaborazione con Parlamento UE hanno raggiunto l’accordo sulla nascita del secondo pilastro dell’Unione Bancaria Europea.

Il presente compromesso sull’Unione Bancaria è stato raggiunto lo scorso 19 marzo: Il Consiglio UE, la Commissione e il Parlamento Europeo hanno infatti attuato un provvedimento con l’intento tollerato di sottrarre i risparmi per restare in possesso, e sostenere delle banche.

Il fondo inizierà dall’anno prossimo, all’interno del provvedimento è specificato come i due terzi dei 55 miliardi di euro del Fondo di Risoluzione Unico (SRF) possono essere utilizzati dal primo periodo e il restante 70% nei prossimi tre anni. Inoltre le regole di “risoluzione bancaria” dichiarano che i contratti derivati devono essere rispettati se una loro interruzione provoca “la stabilità del sistema.

Elisa Ferreira, relatrice nel Parlamento UE, attraverso una nota spiega: “L’accordo risponde a tutti i dubbi del Parlamento, il processo decisionale per chiudere una banca è ora più rapido e si riuscirà a prendere una decisione in un weekend, l’influenza degli Stati in tutto il processo è stata ridimensionata, nascerà fin da subito una linea di credito a cui potrà accedere il fondo salva-banche e la mutualizzazione dei compartimenti nazionali del fondo sarà più rapida”.

Il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem commenta così l’accordo raggiunto: “Con l’Unione bancaria i rischi saranno rimandati a quelli a che ne sono responsabili, a quelli che assumono i rischi e ne beneficiano, il settore finanziario, e non al contribuente”.

Fonte: Movisol.org

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