Novità Reddito di Cittadinanza: regole e sanzioni più severe per chi sgarra!
Dopo settimane di discussioni cambiano le regole per poter richiedere il Reddito di Cittadinanza e, secondo la circolare INPS 100 / 2019 pubblicata in queste ore, pare che le stesse stiano diventando più severe.
Secondo quanto indicato sommariamente nella Legge di Conversione del Decreto 4 / 2019 i requisiti per poter accedere al Reddito di Cittadinanza sono cambiati per ex coniugi, stranieri e soggetti condannati, ma ci sono novità anche sui nuclei familiari senza cambio di residenza ed alcune variazioni che riguardano patrimoni o redditi.
La prima novità riguarda la composizione del nucleo familiare: ora i coniugi separati o divorziati che però continuano a condividere la stessa residenza saranno considerati dello stesso nucleo. La stessa cosa riguarda anche eventuali figli o altri componenti ed eventuali figli maggiorenni faranno sempre parte del nucleo finchè non saranno coniugati, o con figli a carico e finchè avranno meno di 26 anni e saranno a carico IRPEF dei genitori.
Per quanto riguarda il patrimonio immobiliare, esclusa la prima casa, potranno richiedere il Reddito di Cittadinanza coloro che ne avranno uno inferiore a 30.000 euro, tenendo conto sia degli immobili posseduti in Italia che quelli posseduti all’estero. Potranno inoltre richiedere il Reddito di Cittadinanza solo i soggetti che non risultano sottoposti ad alcuna misura cautelare personale e non deve aver ricevuto alcuna condanna definitiva nei dieci anni prima della richiesta.
Per i cittadini di Stati che non fan parte dell’Unione Europea ora la richiesta dovrà contenere una certificazione che dovrà essere scritta in lingua italiana e legalizzata dal consolato italiano dove venga indicato sia il reddito che il patrimonio del cittadino.
Il Reddito di Cittadinanza, se accettato, viene erogato a partire dal mese successivo alla presentazione della richiesta. Le tempistiche infatti non sono cambiate, l’INPS riceverà la dichiarazione entro dieci giorni dalla presentazione della richiesta ed entro cinque giorni lavorativi verificherà i dati ISEE e patrimoniali, confrontandoli con quelli nei propri archivi, e procederà a dare una risposta definitiva e perentoria sulla pratica.