Pensioni minime: 600 euro per over 75 e rivalutazione 120% per tutti gli altri.

Nella Legge di Bilancio, quasi certamente, sarà inserito un emendamento che aumenterà le pensioni minime per tutti coloro con età uguale o superiore a 75 anni a 600 euro al mese per il 2023. Tale aumento dovrebbe riguardare solo il prossimo anno, anche se è già in corso una discussione per far continuare la misura anche successivamente, ed anche di estenderla a tutti, a prescindere dall’età.

pensioni cittadinanza

La pensione minima rappresenta l’importo che lo Stato deve erogare ai cittadini per assicurare loro una vita dignitosa, come integrazione ai contributi versati durante la vita lavorativa. Il valore viene basato su delle indagini ISTAT che stabiliscono il costo della vita, che nel 2022 era stabilito a 6.829,94 euro all’anno (525,38 euro al mese).

Nella Legge di Bilancio il Governo ha deciso, finalmente, di intervenire su questo valore minimo ed ha stabilito che dovranno essere erogati 600 euro al mese a tutti coloro che hanno più di 75 anni ed una rivalutazione pari al 120% per tutti coloro che percepiscono il trattamento minimo a prescindere dalla loro età. In numeri la pensione dovrebbe essere quindi aumentata di circa il 20%.

Da 525,38 euro al mese, quindi, la pensione con rivalutazione integrale dovrebbe passare a 563,73 euro al mese, ma passerà invece a 571,61 euro, con un aumento extra dell’1,5 %. Per gli over 75, invece l’assegno, come detto, sarà di 600 euro netti al mese. Tutto questo indipendentemente dai contributi versati durante la carriera lavorativa.

La Legge di Bilancio dovrebbe essere approvata entro il 31 dicembre 2022, quindi non esiteremo ad aggiornarvi non appena saranno pubblicate delle novità a riguardo e se ci saranno nuovi emendamenti o modifiche alle cifre sopra descritte.

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