Uso eccessivo del cellulare a lavoro: riconosciuta la malattia professionale.
La seguente notizia ha lasciato sconcertati milioni di lettori: se il lavoratore nel pieno svolgimento delle sue mansioni, contrae una patologia a causa dell’uso eccessivo del cellulare,la malattia può essere riconosciuta come “professionale” e di conseguenza l’impiegato ha il diritto di percepire una rendita di invalidità. Ad affermarlo è la sentenza n. 17438 del 12 ottobre 2012 della Corte di Cassazione, che ha così dato ragione a un lavoratore che, per molti anni e per diverse ore del giorno, ha dovuto utilizzare un telefono cellulare per svolgere la propria attività lavorativa, maturando così la comparsa di una patologia tumorale.Il provvedimento preso a nostro giudizio è stato a dir poco eccellente.
E’ di fondamentale importanza mettersi nei pannii di chi lavora,riconoscere come lo fa e soprattutto attraverso quali tecniche o modalità.Il lavoratore va tutelato e come tale deve essere rispettato; ci dovrebbe essere più rispetto per tutti coloro che lavorano per ore ed ore al giorno,dovrebbe essere riconosciuta loro più sicurezza e di conseguenza, se un impiegato per lavoro è costretto a passare molto del suo tempo al cellulare,qual’ora l’eccessiva esposizione alle onde elettromagnetiche dovesse comprometterne la salute, è giusto che sia risarcito.
Potremmo pensare alle migliaia di persone che lavorano a contatto con prodotti tossici altamente nocivi,si pensi alle piattaforme petrolifere,alle fabbriche per smaltimento rifiuti,non sempre le mansioni che andiamo a svolgere godono di un ambiente salutare.Ci auguriamo ovviamente che tale provvedimento,di fondamentale importanza non venga sottovalutato e non dia origine a falsi invalidi.
Come ben si sa,in Italia sono numerosi coloro che dichiarano di possedere delle diversità o impedimenti fisici che alla fine poi non hanno.Ritornando al caso vediamo nel dettaglio quali sono le valutazioni compiute dai giudici. Nella pronuncia si ricorda che la parte che ha agito in giudizio in seguito all’uso per dodici anni e per 5 o 6 ore al giorno, di telefoni cordless e cellulari all’orecchio sinistro aveva contratto un grave neurinoma del Ganglio di Gasser tumore che colpisce i nervi cranici, in particolare il nervo acustico,difficile da curare o asportare e che nel maggiore dei casi conduce alla morte.
Ovviamente le indagini medico legali hanno accertato la veridicità dell’accaduto e i giudici pertanto hanno così confermato il nesso tra l’utilizzo prolungato dei dispositivi telefonici e l’insorgenza della malattia, riconoscendo di fatto il diritto del lavoratore all’ottenimento dell’indennità relativa.