Voucher Inps: cosa sono e come attivarli.

Voucher Inps: cosa sono e come attivarli.

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I voucher INPS, noti anche con il nome di voucher PrestO, sono degli strumenti per il pagamento di prestazioni occasionali di alcune tipologie di lavori. Il lavoro occasionale è un tipo di prestazione professionale fornita da persone che svolgono attività lavorative in maniera saltuaria e sporadica.

Con il così detto Decreto dignità sono state introdotte nuove misure che disciplinano tali voucher, tra cui l’introduzione del libretto famiglia ed il contratto di prestazione occasionale.
Nei prossimi paragrafi è possibile trovare tutte le informazioni più importanti relative all’argomento.

Come funzionano i voucher INPS

I voucher INPS sono una forma di tutela per i lavoratori che svolgono mansioni occasionali. Sono utili sia al beneficiario che al datore di lavoro, che ne beneficia in modo indiretto. Infatti, con tali voucher:

  • Il lavoratore viene retribuito ed è coperto anche ai fini INPS e INAIL;
  • Il datore di lavoro non è tenuto a stipulare un contratto di lavoro con gli oneri che ne derivano, e si trova comunque in una posizione fiscale regolare.

Oltre a percepire un reddito, grazie ai voucher INPS chi offre la prestazione lavorativa occasionale è quindi anche coperto per quanto riguarda i contributi previdenziali e nel caso di eventuali infortuni.
Tuttavia, tale prestazione non è utile per le richieste degli assegni di disoccupazione e quelli di maternità.

Attivazione voucher INPS

Attivare i voucher INPS richiede di seguire una serie di passaggi obbligatori, che tuttavia sono molto semplici.
Nel caso di un datore di lavoro che vuole usufruire delle prestazioni di un lavoratore in modo saltuario, deve comunicare all’INPS che tale lavoratore sta per lavorare nella sua ditta, azienda o società.

Il datore di lavoro deve effettuare tale comunicazione prima che il lavoratore cominci la sua attività. In particolare, la comunicazione va fatta almeno 1 ora prima dall’inizio della prestazione lavorativa. Questo vale per le imprese.
Per quanto riguarda i privati, la comunicazione va inoltrata entro il giorno 3 dal mese seguente a quello in cui il lavoratore ha svolto la sua prestazione.

Per effettuare la comunicazione all’INPS, il datore di lavoro può procedere in diversi modi:

  • Recandosi all’ufficio INPS;
  • Telefonando al call center dell’INPS;
  • Registrandosi al sito dell’INPS e visitando la pagina riservata al lavoro di tipo accessorio.

La comunicazione che il datore di lavoro è tenuta a fare consiste nel fornire, tra le altre cose, le seguenti informazioni:

  • I dati del lavoratore: nome, cognome, luogo e data di nascita, luogo di residenza, codice fiscale, e numero della carta d’identità o altro documento di riconoscimento valido.
  • I dati dello stesso datore di lavoro.
  • Il periodo di tempo in cui la prestazione sarà svolta: data di inizio e di fine della prestazione occasionale.

Voucher Lavoro

Un tempo l’acquisto dei voucher veniva effettuato dal datore di lavoro presso tabaccherie, uffici postali, banche, on line, ecc. Ora però il pagamento spettante al lavoratore viene effettuato direttamente dall’INPS entro il giorno 15 del mese seguente. Il versamento di quanto dovuto è effettuato attraverso un bonifico bancario pagabile tramite gli uffici postali (con gli oneri che sono a carico del lavatore) oppure tramite l’accredito su conto corrente.

Nel caso in cui venissero superati i limiti della durata o della retribuzione, il datore di lavoro ha l’obbligo di assumere il lavoratore con un contratto full time oppure a tempo indeterminato.
La comunicazione all’INPS va fatta anche da parte del lavoratore, inserendo tutti i dati utili che vengono richiesti in merito alla sua prestazione.

Voucher INPS e decreto dignità

Il decreto dignità sta ad indicare un decreto legislativo che reca disposizioni urgenti per la “dignità di lavoratori ed imprese”. Tali disposizioni sono norme che stabiliscono come vanno trattate le prestazioni lavorative occasionali.
I voucher possono essere richiesti anche dalle famiglie, per retribuire le prestazioni occasionali di badanti e colf, giardinieri e altri lavoratori operanti in maniera saltuaria.

Le novità introdotte dal decreto dignità riguardano anche il fatto di essere stati estesi agli ambiti di lavoro dove la flessibilità è parte integrante, come:

  • Il turismo (per esempio, per quanto concerne i lavori di cameriere e barista);
  • L’agricoltura (solo per determinate categorie di persone, tra cui gli studenti al di sotto dei 25 anni, i pensionati e i disoccupati);
  • Gli enti locali pubblici, in determinate circostanze. 

Utilizzo dei voucher INPS

Le aziende e le società possono retribuire un lavoratore con i voucher INPS se la sua mansione, che è inerente alle attività della società, dell’azienda o della ditta, non ha un carattere di continuità. In questo caso, il pagamento avviene con i contratti di prestazione occasionale.
Possono usufruire dei contratti di prestazioni occasionale i lavoratori che svolgono mansioni di tipo occasionale e saltuario presso i seguenti utilizzatori: imprenditori, lavoratori autonomi, professionisti, fondazioni, associazioni, aziende alberghiere e turistiche, altri enti privati, pubbliche amministrazioni, enti locali.  

Le famiglie possono invece utilizzare i voucher INPS, servendosi di uno strumento diverso, ovvero il libretto famiglia, per: badanti, colf, giardinaggio, baby sitter, manutentori, persone che effettuano assistenza a domicilio, ripetizioni, ecc.

Voucher INPS e compenso

Il compenso della prestazione occasionale da retribuire con i voucher INPS viene stabilita dalle parti, ma bisogna comunque rispettare il limite dei 9 euro netti all’ora. Nel caso dei privati, il compenso minimo è di 8 euro.
Nel settore agricolo, il compenso minimo è invece stabilito dai minimi salariali mensili degli operai.

Va anche detto che il compenso minimo di una giornata lavorativa deve essere pari almeno a 36 euro, corrispondenti a 4 ore di lavoro, anche se la durata effettiva della prestazione giornaliera sia stata inferiore. Invece, per le ore successive, la somma del compenso viene stabilita dalle parti (datore e lavoratore), ma sempre rispettando il limite minimo pari ai 9 euro netti (oppure 8 nel caso dei privati o variabile per quanto concerne il settore agricolo).
Come già ricordato in precedenza, il lavoro occasionale pagato con i voucher garantisce sia la copertura INPS che INAIL.

Il lavoratore, per la prestazione offerta, non può ricevere compensi superiori a 2500 euro e non deve superare le 280 ore annuali. Degno di nota anche il fatto che ogni lavoratore non può ricevere più di 5000 euro per i vari lavori di tipo occasionale svolti in un anno.
Ne consegue che, presso lo stesso datore di lavoro, chi svolge la prestazione non può ricevere più di 2500 euro all’anno, mentre per la totalità dei datori di lavoro con cui ha lavorato nel giro di un anno, non può ricevere più di 5000 euro.

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